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Lighthinking

Il segreto del lusso, all’incontro tra arte, artigianato e design

Intervista con Nicolas Bos, CEO della maison di alta gioielleria Van Cleef & Arpels

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Published: 15 apr 2019
“Quando una collana ha uno scompartimento segreto e il pendente si trasforma in un nido, trascende la definizione della collana. Andare ben oltre l’aspetto funzionale, usare l’abilità e la creatività per introdurre in un oggetto un elemento in più: ecco, forse è questo che definisce un oggetto di lusso.” Nicolas Bos, CEO di Van Cleef & Arpels, riflette sui gioielli della collezione Le Secret: ispirati alle forme della natura e a un immaginario favoloso, nascondono meccanismi che rivelano incisioni poetiche, coccinelle e usignoli di pietre preziose, mini-orologi.

“All’origine delle nostre collezioni”, spiega, “ci sono una componente legata al design e all’ispirazione, una all’artigianalità e alla maestria, una ai materiali preziosi. Le Secret è incentrata sull’artigianalità, anche perché è qualcosa di tangibile. Non è facile esplorare attraverso i gioielli un tema astratto come il segreto”. E in un certo senso, il segreto che accomuna gli oltre cento pezzi della collezione è proprio il lavoro degli atelier: i gioielli si mostrano raffinati ed eterei proprio grazie alle migliaia di ore di lavoro in cui sono stati tagliati, rifiniti e assemblati. Un tratto comune anche ad altre maison di alta gioielleria, che però assume un senso particolare alla luce della storia di Van Cleef & Arpels.
Il segreto del lusso, all’incontro tra arte, artigianato e design

Uno dei gioielli della collezione Le Secret: ruotando la parte superiore, rivela una citazione di Oscar Wilde: “Una vita senza amore è come un giardino senza sole”. Oro bianco, diamanti, smeraldi, tormaline simil-Paraiba, zaffiri cushion-cut da 5,13 carati (Birmania). (Courtesy Van Cleef & Arpels)

"All’origine delle nostre collezioni ci sono una componente legata al design e all’ispirazione, una all’artigianalità e alla maestria, una ai materiali preziosi."
Parte della fama della casa, infatti, dipende proprio dal “Mystery Set”, una tecnica brevettata nel 1933 per montare le pietre preziose su dei micro-binari larghi meno di due decimi di millimetro, in modo da rendere l’incastonatura invisibile. Sono pochissimi i gioiellieri con il know-how necessario per metterla in pratica, e la stessa Van Cleef progetta pochi pezzi all’anno che la richiedano (Le Secret ne conta due) proprio a causa delle centinaia di ore di lavoro da mettere in conto.

Del resto, se un segreto industriale legato alla lavorazione a mano sembra provenire – e in effetti proviene – da un’altra epoca, il tema stesso della segretezza tocca un nervo scoperto dei nostri tempi: “In un mondo in cui tutti hanno tutto a disposizione, perché tutto viene fotografato o filmato”, dice Bos, “il bisogno di intimità dona a un gioiello un valore particolare. C’è un elemento poetico ed emozionale nell’avere a che fare con un oggetto accessibile al più a una persona”.

È tanto più curioso se pensiamo che i gioielli, nel senso comune, sono oggetti che vengono tenuti nascosti, in casseforti o scrigni, non oggetti che nascondono. Le Secret sembra suggerire che avere un segreto, oggi, sia davvero il lusso più esclusivo.

Lo stesso mondo dell’alta gioielleria non può permettersi di custodire troppo gelosamente i propri segreti e quelli degli antichi mestieri d’arte, se non vuole rischiare di scomparire. Per trasferire alle prossime generazioni il know-how di cui vive il settore, il gruppo Richemont (a cui appartiene anche Van Cleef & Arpels) ha fondato la Creative Academy, una Corporate School di Design e Arti Applicate dove ogni anno una ristretta selezione di studenti può affinare la propria preparazione per entrare come designer nel mondo del lusso.

Come spiega Nicolas Bos, “molti degli studenti che escono dalle scuole di design, per quanto talentuosi, non sono mai stati esposti alle specificità del nostro mondo. Gli studenti di design industriale, in particolare, di solito non lavorano con gli artigiani, con le tecniche tradizionali. Per questo abbiamo creato una scuola dove chi è già laureato può completare la propria formazione ed entrare nel settore del lusso”.

Una strategia didattica efficace in ogni campo è quella di cimentarsi con idee già collaudate; così, gli studenti della Creative Academy di Milano hanno ripreso in mano il concetto di Le Secret e hanno realizzato venti oggetti in legno e gesso pensati per custodire un segreto. I frutti del progetto sono ora esposti nella mostra “UN-REVEALED | Shaping secrets” presso il Light Gate, il nuovo spazio milanese di iGuzzini.
Il segreto del lusso, all’incontro tra arte, artigianato e design

Rifiniture a mano su un componente di un gioiello della collezione Le Secret.
(Courtesy Van Cleef & Arpels)

In vista del Fuorisalone, abbiamo parlato anche con Alberto Cavalli (Fondazione Cologni) e Alessandro Mari (Scuola Holden), che terranno due Lighthinking Talks sul tema “Il segreto” nel nostro Light Gate a Milano. Trovate l’intervista a questo link.