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Una luce negli abissi dell’oceano

Alla scoperta del mondo inquietante e meraviglioso del videogame Silt

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Published: 4 ago 2022
“Il mare, una volta lanciato il suo incantesimo, ti terrà per sempre nella sua aura di meraviglia” diceva Jacques Cousteau, l’oceanografo che dedicò la sua vita all’esplorazione degli oceani e che insieme all’ingegnere Emile Gagnan creò la prima attrezzatura subacquea a circuito aperto, l’Aqua-Lung. Cousteau fu così il primo a poter fare riprese subacquee, mostrando sul grande schermo le meraviglie delle profondità marine. Il suo film Il mondo silenzioso fu il primo documentario a vincere una Palma d’Oro a Cannes. Ma l’interesse umano per gli abissi e per ciò che nascondono ha vita antica, basti pensare ai mostri marini mitologici, ai calamari giganti, alle creature dei romanzi di Jules Verne e dei racconti di H. P. Lovecraft.
Silt, il nuovo videogame sviluppato dallo studio indie inglese Spiral Circus e distribuito da Fireshine, permette di esplorare in prima persona un universo marino che unisce tutti questi immaginari. Muniti di una torcia si scende sempre più giù alla ricerca delle creature che vivono nell’oscurità degli abissi marini, ognuna delle quali ci porterà a nuove sfide e rompicapi per poter continuare la nostra avventura. A differenza dei viaggi di Cousteau, qui ci sono degli elementi surreali, dei piccoli mondi che vanno oltre il conoscibile, rovine di antiche civiltà e misteriosi macchinari, che portano a segreti sempre più avvincenti. “Il mondo è pieno di pesci, e stanno tutti cercando di ucciderti”, ha scritto la rivista «Rock Paper Shotgun» per parlare di Silt.
Il gioco è tutto basato sulla luce, in un mondo 2D sottomarino in scala di grigi. È la torcia che guida il nostro sommozzatore a svelare quello che era rimasto nascosto. Con la luce può cercare, scoprire e lasciarci strabiliare di fronte a squali, piraña, anguille elettriche, murene, ed esseri mostruosi.
C’è qualcosa di eerie, di soprannaturale e inquietante, che inserisce Silt tra i videogame horror, ma la paura è bilanciata da un’incessante curiosità oltre che dall’estetica, da quell’elemento poetico ed elegante e dalla grafica ispirata agli acquerelli di Tom Mead, uno dei creatori del gioco. Lo stile minimale ricorda Limbo, il gioco danese puzzle-platform, anche questo in 2D, che ebbe grande successo dieci anni fa ed è diventato ormai un classico. Bastano la colonna sonora di Nick Dymond e le atmosfere che ricordano l’inquietudine dei film di David Lynch, ha scritto «The Guardian», per inserire Silt tra le uscite più memorabili dell’anno. Basta la luce di una torcia per scoprire quanti pericoli e prodigi si nascondono nelle ombre abissali degli oceani, veri o finti che siano.