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Aeroporto Internazionale di Carrasco

Le principali linee di progetto per l’illuminazione sono state: valorizzare i maggiori elementi architettonici, soddisfare i requisiti del Capitolato della Concessione e garantire un’alta efficienza energetica (seppure non esistano standard locali al riguardo). Il principale elemento architettonico da valorizzare era il tetto di 350 metri di lunghezza (150 metri dei quali sono interni) e quasi 80 metri di larghezza nella parte centrale. Sotto il suddetto tetto si trovano la Hall Partenze e la Terrazza dell’aeroporto, dalla quale gli accompagnatori possono osservare le partenze degli aerei. In termini di requisiti, il capitolato stabiliva livelli di illuminamento molto più alti rispetto agli standard internazionali, aspetto che ha obbligato a cercare sorgenti luminose molto efficienti, prevalentemente fluorescenti e lampade a scarica con una resa cromatica molto buona oltre ai ballast elettronici e riuscire a non aumentare i consumi energetici. Le tipologie di illuminazione sono state individuate in base alle funzioni svolte nelle diverse aree dell’aeroporto: hall partenze, check in e terrazza oltre all’illuminazione del tetto; tutte le aree destinate a imbarco e preimbarco: controllo immigrazione, sala di imbarco, ritiro bagagli, dogana, livello arrivi; aree commerciali. L’illuminazione della Hall Partenze e della Terrazza, ubicate entrambe sotto il grande tetto dell’edificio, è stata realizzata indirettamente per riflesso sullo stesso tetto. Il capitolato richiedeva per queste aree un livello di illuminamento pari a 300 lux e si sono utilizzati pertanto circa 280 proiettori asimmetrici, non iGuzzini con lampade ad alogenuri metallici da 400 W, montati sulla struttura che sostiene il tetto.Se si considera che l’area interna dell’edificio illuminata con questi proiettori misura circa 10.000m² e che la potenza utilizzata per esso è di 136 kW (comprese le perdite nei ballast), abbiamo una densità di 14 W/ m² che, sebbene si tratti di un’illuminazione totalmente indiretta, rientra in valori accettabili di efficienza energetica. Il resto del tetto (zone esterne dell’edificio) è stato illuminato con lo stesso tipo di proiettori, sebbene in numero inferiore, arrivando a un totale di 370 lampade per l’illuminazione di tutto il tetto.Una parte di queste aree esterne è costituita dagli accessi al livello Partenze che vengono illuminati solo per riflesso del tetto e per le quali si è progettato e ottenuto un livello medio di 80 lux. Le zone controllo immigrazione, sale di imbarco, ritiro bagagli, dogana e i livelli di accesso sono stati illuminati utilizzando linee continue di tubi fluorescenti Line Up e Sistema Hub. Sono stati impiegati tubi T8 da 36 e 58 W colore 830 con ballast elettronici. Nell’area del check in i LineUp sono stati utilizzati per illuminare la parete e l’area che circonda il nastro trasportatore dei bagagli. I livelli di illuminamento medi richiesti nel capitolato per queste zone erano molto alti (600 e 300 lux) e si sono ottenuti in modo molto efficiente con soli 15 W/m² e 7.5 w/m². Le aree commerciali sono state allestite con una combinazione di downlight più due proiettori incassati nel soffitto con lampade ad alogenuri metallici da 35, 70 e 150 W (in base all’altezza). In queste aree si sono utilizzati The Reflex e Frame. Le aree verdi sono state evidenziate grazie a Woody con lampada alogena.Le aree esterne per accedere al livello delle partenze e la terrazza del livello superiore sono illuminate in modo indiretto con Maxiwoody da 150 W e ottica superspot e lenti per la distribuzione ellittica. L’area d’accesso alle salette Vip è illuminata da apaprecchi Balisage a LED. La zona per la sosta Presidenziale è illuminata con proiettori Lingotto , diretti ed indiretti e Platea da 250 W.


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Richiesta informazioni

  • Anno
    2010
  • Committente
    Puerta del Sur SA
  • Progetto Architettonico:
    Rafael Viñoly Architects
  • Progetto illuminotecnico:
    Studio Ricardo Hofstadter, Ricardo Hofstadter, Joel Fregosi
  • Partners Assistance:
    Proyecto Illuminacion
  • Foto:
    Francisco Nocito e archivio iGuzzini