iGuzzini è partner tecnico di Triennale Milano per l’allestimento della mostra dedicata a Gae Aulenti, grande figura di riferimento per tutta l’architettura contemporanea.
A inizio anni ’90 l’azienda mette a punto con l’architetta la produzione industriale di un apparecchio d’illuminazione che assumerà il valore di archetipo di design: l’innovativo proiettore Cestello.
In occasione del progetto di trasformazione di Palazzo Grassi a Venezia in una galleria espositiva per mostre temporanee, affidatole nel 1983, Gae Aulenti e Piero Castiglioni, lighting designer e suo collaboratore di fiducia, si trovano a ideare soluzioni illuminotecniche non ottenibili con i prodotti allora esistenti. Per gli spazi di Palazzo Grassi affrontano così la progettazione di un apparecchio di nuova concezione che trova la sua ispirazione nei proiettori installati negli stadi, ripensati per i progetti in interni: nasce così Cestello, un gruppo compatto di proiettori orientabili singolarmente, senza necessità di binari. Cestello è inizialmente realizzato in modo quasi artigianale per il numero di apparecchi necessario a illuminare Palazzo Grassi, ma in occasione di una visita a Venezia, iGuzzini riconosce immediatamente la profonda innovazione tipologica del prodotto, la sua efficacia e flessibilità. Da quel momento inizia un percorso di ingegnerizzazione e industrializzazione che l’azienda affronta insieme a Gae Aulenti e Piero Castiglioni per far diventare nel 1993 Cestello un prodotto di serie che godrà di una fortuna immensa negli anni successivi.
Per la mostra Gae Aulenti (1927-2012) presso Triennale Milano, iGuzzini è lighting partner, poichè abbiamo collaborato con lo studio Tspoon mettendo a disposizione le soluzioni tecniche per realizzare la regia luminosa dell’allestimento che con un percorso immersivo e coinvolgente porta il visitatore dentro 13 dei più importanti ambienti disegnati dall’architetta, riprodotti in scala 1:1, arricchiti inoltre da modelli, disegni e oggetti d’epoca.
La sezione “Arrivo al Mare” è illuminata con gli apparecchi iSign installati a soffitto dietro dei teli per creare una illuminazione diffusa e molto morbida.
Si arriva poi alla riproduzione dello Showroom Olivetti a Buenos Aires del 1968, in cui sono stati utilizzati gli incassi Reflex (Ø 125 mm), posizionati sul soffitto per sostituire l’originale che non è stato possibile ritrovare.
Per la zona dedicata allo Show Room Fiat di Zurigo, in cui erano utilizzati degli apparecchi d’illuminazione a semi incasso che sporgevano un po’ dal soffitto abbiamo individuato la soluzione nelle parabole utilizzate per alcuni nostri apparecchi nelle quali, poi, l’allestitore ha inserito le sorgenti luminose più vicine alle originali.
Per la sezione in cui viene ricreato l’allestimento curato da Gae Aulenti nel 1973 per la mostra di Christo alla Rotonda della Besana, abbiamo fornito Underscore 15 con un profilo alto e schermo opale, per la retroilluminazione del soffitto, per ricreare la sensazione di luce soffusa e diffusa, con temperatura colore di 3000 K, temperatura utilizzata in tutti gli ambienti della mostra.
Lungo il percorso invece è riprodotto l’ambiente centrale del Museo d’Orsay in cui panche e sculture classiche si alternano. In questo caso l’illuminazione è affidata a proiettori Palco che fanno parte dell’allestimento fisso di Triennale.
L’apparecchio Cestello è utilizzato nella sezione in cui è ricostruita una parte di Palazzo Grassi. In questo caso abbiamo prestato 8 Cestello a 12 vani che sono stati prodotti per questa specifica installazione e che utilizzano ottiche spot e medium. Nella sezione dedicata allo Spazio Oberdan, si sono utilizzati i Frame a 4 vani quadrati e con sorgente a LED.
La mostra si chiude con la riproduzione sempre in scala 1:1 dell’aeroporto di Perugia in cui, come da originale, ci sono 2 Cestelli a 4 vani, rettangolari, installati nella struttura e quindi in esecuzione speciale, visto che l’apparecchio di produzione industriale era da installare su binario.
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