La riqualificazione del centro storico di Pafos

Sembra che vicino Pafos la più importante e antica città della costa occidentale di Cipro, sia nata Afrodite, la dea della Bellezza. L’importante ruolo politico-amministrativo della città è rintracciabile negli innumerevoli reperti archeologici sparsi lungo tutto il suo territorio e per questo dal 1980 Pafos figura nell’elenco dei patrimoni dell’umanità da parte dell’UNESCO.

Ma visto che non si vive di solo passato, nel 2017 la città è stata Capitale Europea della Cultura. In occasione di questo importante riconoscimento, il centro storico della città è stato oggetto di un intervento di riqualificazione che è iniziato con il restauro, consolidamento, recupero degli edifici e delle opere monumentali. Quest’area della città è molto amata dai ciprioti perché rappresenta dal 1878, data del trattato di Berlino, la resistenza all’occupazione inglese. Nel corso degli anni, tuttavia, un lento abbandono aveva portato ad un deterioramento della zona.

Il 2017 vede l’amministrazione comunale impegnarsi nel reperimento di fondi Europei per lanciare una grande opera di recupero.

Una volta riportati al loro splendore gli edifici della scuola, del municipio, gli assetti viari, l’attenzione si è spostata sull’illuminazione, anche in questo caso finanziata con fondi europei, per accedere ai quali si è lanciato un concorso. Si è creata una Associazione Temporanea d’Impresa responsabile della elaborazione del concept illuminotecnico, della realizzazione di impianti e della installazione degli apparecchi oltre che della fornitura degli apparecchi stessi.

iGuzzini coinvolge nel progetto per formare l’ATI, lo studio di progettazione LDPi e altre aziende e si fa carico della fornitura degli apparecchi. Il progetto presentato vince il concorso per la sua impostazione molto innovativa.

LDPi ha, infatti, elaborato un progetto che si basa sulla evidenziazione dei valori architettonici e storici dell’area, non attraverso un’ illuminazione omogenea e diffusa, ma con una regia luminosa che lavora per sottrazione, per ricostruzione dei volumi e dei particolari architettonici attraverso linee di luce e attraverso l’alternarsi di ombra e di luce. L’obbiettivo era dare una lettura molto diversa dei monumenti e degli edifici che si trovano nell’area del centro storico nella loro visione notturna e diurna.

Per realizzare questo tipo di scenari sono stati scelti apparecchi che permettono un controllo molto preciso dei fasci luminosi, con ottiche spot, superspot e linee di luce, rispettando i limiti imposti dalle normative anti-inquinamento luminoso.

Apparecchi Trick, nella versione a 360° e 180° sono stati utilizzati per le facciate, in alcuni casi integrati da proiettori iPro che posti alla base delle colonne ne enfatizzano l’altezza o posti in alto, agli angoli degli edifici, ne definiscono i volumi. Sempre per creare delle piccole isole di luce, in un contesto che rimane sostanzialmente buio, le linee di luce Underscore InOut sono state utilizzate attorno alle fontane e alla base delle panchine, mentre le sculture disseminate in quest’area sono illuminate per proiezione da iPro, generalmente installati a terra. Le colonne commemorative e quelle che corrono lungo l’asse sono invece portate al centro della scena da incassi Light Up Orbit. Le parti di prato e gli alberi presenti sulla piazza ricevono luce da incassi Light Up Earth.

Le aree pedonali, in cui era necessario garantire omogeneità del flusso luminoso a terra sono state illuminate dall’apparecchio Lander, nella versione bollard, lungo i camminamenti e nella versione a palo alto 3 metri all’esterno del Municipio, realizzato appositamente per questo progetto. Tutti gli apparecchi sono DALI e sono gestiti da un sistema KNX che permette di realizzare diversi scenari, messi a punto dal Comune per sottolineare particolari ricorrenze. L’intervento ha ricreato nei cittadini di Paphos il piacere di frequentare e vivere di nuovo il centro storico.