Fondata nel 1984, Vanke è la più grande realtà immobiliare residenziale cinese, quotata alla Borsa di Shenzhen. All’Expo il colosso cinese vuole mostrare al mondo un ritaglio di vita contemporanea in Cina, dalla prospettiva della gente comune, attraverso l’esperienza e lo spirito dello Shitang. Con una superficie di 959m 2, il Padiglione Vanke è situato nella parte nord dell’asse principale, il Decumano o World Avenue, vicino al Lago Arena e a Piazza Italia. Nella progettazione di Vanke Pavilion, Daniel Libeskind, dell’omonimo Studio, si è ispirato ad una serie di evocazioni che spaziano dall’antico pensiero di Confucio e Lao Tzu, al Rinascimento e all’arte contemporanea. Architettonicamente, le geometrie sinuose e un senso di continuo fluire tra l'interno e lesterno, accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, la tradizione, i valori e le relazioni umane. Uno spazio unico dove celebrare e riflettere sulla storia della civiltà, della tecnologia e del XXI secolo. L’esposizione è organizzata in due percorsi indipendenti, dall’interno verso l’esterno, e con un giardino praticabile sul tetto. I visitatori si trovano immersi in una foresta di pali, con schermi che proiettano scene di pranzi, di gioia e di condivisione.
L’installazione basata sulla metafora delle radici, dei tronchi e dei rami simboleggia l’impegno di Vanke nei confronti della comunità, che vive grazie alle relazioni reciproche tra persone, valori e tradizioni. Nella sua forma il Padiglione ricorda la Montagna Sacra della Cina, Huan Shan. L’architetto statunitense l’ha stilizzata e riprodotta in una struttura ricoperta da 4.200 piastrelle rosse, in grado di cambiare sfumatura e colore a seconda della luce. L’effetto visivo è quello di una copertura ‘a scaglie’ che ricorda le squame di un serpente, attraversata da una scale che circoscrive il Padiglione: con estrema facilità è possibile passare da una parte all’altra della struttura. L’edificio è ecosostenibile ed è dotato di una vasca d’acqua di 180 m 2 quadri sulla quale è stato pensato un percorso speciale, per esprimere la cultura del cibo della Cina. Il progetto illuminotecnico, curato sempre dallo Studio Libeskind, ha giocato un ruolo fondamentale per il Padiglione visto che la luce contribuisce a rendere più grande la struttura. Il volume interno è costituito da un piano terra con una sala espositiva, molto buia, che segue una logica museale. Al primo piano si trova, invece, una sala ricevimenti dotata di un’illuminazione con sistema di controllo che permette di variare la luce in base alle esigenze e agli eventi in programma. Nello stesso spazio è presente anche un grande lucernario che fa filtrare la luce naturale di giorno mentre di notte viene oscurato attraverso l’utilizzo di tende scure. L’illuminazione esterna è stata realizzata installando cinque pali intorno al perimetro del Padiglione equipaggiati con proiettori MaxiWoody. Per la scala e per le coperture si è optato per un’illuminazione soffusa, molto elegante che si integra con lo spazio circostante realizzata con le ledstrip Underscore. Una scelta che deriva dal fatto di voler rispettare l’effetto scenografico, la magia che il sito espositivo dell’EXPO offre durante la notte senza far emergere in modo preponderante il Vanke.
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