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Light is Back  

La Pieta' di Michelangelo

Nuovi scenari luminosi per La Pietà di Michelangelo
  • Posizione

    Città del Vaticano
  • Soluzione di illuminazione

    Rossi Bianchi Lighting Design
  • Committente:

    Fabbrica di San Pietro
  • Aree di applicazione

    Culture
  • Anno

    2018

Location Map:

La Pietà di Michelangelo è una delle opere d’arte più note al mondo, pari per apprezzamento popolare forse solo all’Ultima Cena e alla Gioconda: si calcola che la scultura abbia un numero di visite compreso fra le 40.000 e 50.000 persone ogni giorno.

Dopo gli interventi di restauro percettivo realizzati per il Cenacolo e per la Cappella degli Scrovegni, iGuzzini ha incontrato la volontà della Fabbrica di San Pietro, rappresentata dal Cardinale Angelo Comastri, che avrebbe voluto una nuova illuminazione per permettere, alle migliaia di visitatori, di apprezzare pienamente l’opera, e poter avere la possibilità di avere scenari diversi per particolari circostanze e visitatori.
L’opera, in marmo di Carrara, ha dimensioni notevoli: un’altezza di 174 cm, una larghezza di 195 cm e una profondità di 69 cm. A causa di questa limitata profondità si ipotizza che fosse pensata per essere collocata all’interno di una nicchia. La scultura fu eseguita nel 1499 da un giovanissimo Michelangelo alle prese con una delle sue prime opere scultoree. La madre di Cristo tiene tra le braccia il corpo del figlio morto e il suo aspetto è quello di una ragazza molto più giovane di Gesù perché lo scultore si rifà a Dante Alighieri e alla preghiera di S. Bernardo, nell'ultimo canto del Paradiso: “Vergine Madre figlia del tuo figlio, termine ultimo di eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura, nobilitasti si, che il suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura”: quindi la madre è madre, ma nello stesso tempo è figlia del Dio Creatore.

Nella tradizione cristiana il tema della Pietà era rappresentato con la Vergine seduta con il busto verticale e una resa piuttosto rigida del cadavere del Cristo. Michelangelo umanizzò profondamente i corpi dei due protagonisti e i sentimenti della Vergine: nella sua Pietà, Maria indossa una veste mossa da pieghe e il suo capo è coperto da un velo molto panneggiato; con la mano destra sorregge il Cristo, le sue dita gli stringono il torace sotto la spalla destra, proteggendolo con un lembo del mantello. La mano sinistra invece è posta in basso all’altezza del ginocchio di Gesù ed è aperta con il palmo in alto. Il capo del Cristo è abbandonato all’indietro e il suo braccio destro ricade verso il basso. Secondo le parole del Cardinale Comastri, Michelangelo ha saputo fondere nel volto della Madonna due sentimenti che sembrerebbero inconciliabili: il dolore e la serenità. Questo capolavoro assoluto è anche l’unica opera firmata da Michelangelo: sulla fascia che attraversa il busto della Madonna si può leggere: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT (La faceva il fiorentino Michelangelo Buonarroti) utilizzando l’imperfetto rifacendosi a Plinio il Vecchio che scriveva che l'opera non è mai perfetta, ma sempre perfettibile. Ora si trova all’interno dell’immensa Basilica di San Pietro nella navata di destra, nella prima cappella che si incontra, ma non è sempre stata qui: ha la collocazione attuale da metà del XVIII secolo.

La scultura è protetta da uno spesso vetro antisfondamento adottato dopo i danni causati dall’attacco di un folle nel 1972 e dopo un lungo restauro. La grande massa dei visitatori, quindi, può vedere l’opera da una distanza fissa e da posizioni ben determinate.
Dal mese di ottobre 2018 La Pietà ha una nuova illuminazione su progetto dello studio Rossi Bianchi
Lighting Design, messo a punto e realizzato grazie a un costante e costruttivo dialogo fra tutti i desiderata, le
competenze e le professionalità che si sono messe di fronte a quest’opera ben consce della grande
responsabilità che si ha quando si va ad operare su un bene inestimabile.
La Pieta' di Michelangelo
Lo studio di progettazione ha avuto come obbiettivo quello di creare una visione d’insieme unitaria e coerente in cui lo sguardo possa soffermarsi e percepire l’intensità espressiva di ogni dettaglio. Ciò richiede un’illuminazione misurata e composta che restituisca i rilievi del modellato e la lucentezza del marmo. L’intervento, che ha comportato la rimozione di tutti gli apparecchi precedentemente installati, si articola in quattro diversi scenari luminosi per assecondare attività ed esigenze visive differenti. I singoli scenari sono stati definiti in base a dei requisiti e dei criteri generali che hanno determinato la scelta e la disposizione dei nuovi corpi illuminanti: sono state utilizzate sorgenti LED di ultima generazione, con tonalità bianco calda, (temperatura di colore 3000 K), con altissima resa cromatica, lunga durata e bassi consumi energetici; corpi illuminanti compatti, di ridotte dimensioni, totalmente nascosti alla vista o di minimo impatto visivo; proiettori ad alto rendimento, con emissioni focalizzate e fasci di apertura estremamente controllati per l’illuminazione sia del gruppo marmoreo che della Cappella; impiego di binari elettrificati installati verticalmente, ai lati delle paraste prospicienti il Gruppo marmoreo, per consentire il posizionamento dei proiettori ad altezze adeguate alla direzionalità dei fasci e al controllo delle luminanze; esclusione di opere murarie o di punti alimentazione aggiuntivi; massimo comfort visivo ed assenza di qualsiasi rischio di abbagliamento sia nella visione dall’interno della Cappella che a distanza, attraverso la vetrata di protezione; possibilità di regolare le intensità luminose emesse dai singoli apparecchi, requisito indispensabile per la definizione e la scelta dei differenti scenari. Non si è intervenuti solo sulla scultura, ma anche in tutto il contesto della Cappella che ospita la scultura.

Gli apparecchi utilizzati sono proiettori Palco con ottiche di 12° e 26° e Palco profilatore tutti installati su binari Low Voltage. Per l’illuminazione delle volte sono state utilizzate anche delle linee di luce Underscore. I corpi illuminanti, tutti DALI, sono suddivisi in gruppi di accensione con possibilità di calibrare le intensità luminose emesse e ciò consente di declinare il progetto illuminotecnico in scenari differenti, adeguati a esigenze e compiti visivi mutevoli nel tempo, il tutto gestito da un sistema di controllo. Il progetto definisce situazioni luminose alternative indicate utilizzando i quattro punti cardinali: ‘scenario nord - scultoreo’; ‘scenario est - luce di taglio‘; ‘scenario sud - piena luce’ e ‘scenario ovest - quotidiano’ senza voler attribuire a questi titoli altro significato se non quello della chiarezza espositiva. Lo scenario nord – scultoreo è incentrato sui proiettori Palco a binario collocati a lato delle paraste. Non si percepisce una direzionalità prevalente e l’equilibrio dei chiaroscuri restituisce integra la plasticità del modellato. Lo sguardo può soffermarsi su ogni singolo dettaglio e al tempo stesso cogliere, in una visione complessiva, l’armonia dell’insieme. La volta centrale, con gli affreschi di Giovanni Lanfranco, è illuminata uniformemente con valori gradualmente decrescenti verso i capitelli. Le arcate e le volte a botte laterali ricevono una luce omogenea di minor intensità. Il Crocefisso è rischiarato diagonalmente da un proiettore collocato a notevole distanza sul cornicione.
La Pieta' di Michelangelo
Lo scenario est - taglio di luce è incentrato invece su un fascio di luce, proveniente da un proiettore installato sul capitello laterale disposto ad est, che illumina di taglio La Pietà. La direzione di incidenza è evidente, le ombre marcate. Il viso reclinato della Vergine riceve un tenue contributo dal basso verso l’alto. La pacata illuminazione delle volte e dello sfondo incorniciano il gruppo marmoreo. I riflessi, vibranti, valorizzano la lucentezza del marmo in una visione suggestiva, di forte impatto emozionale.
La Pieta' di Michelangelo
Lo scenario sud - piena luce è pensato per eventi o attività specifiche per cui si rendono necessari valori di illuminamento più elevati, tali da consentire la percezione de La Pietà anche dalla navata centrale della Basilica. Rispetto agli scenari precedenti, l’illuminazione della volta centrale, delle arcate e delle volte laterali è più sostenuta. All’illuminazione radente si aggiunge il contributo dei proiettori frontali. L’altare è lambito da una luce soffusa. Dall’alto un proiettore Palco con ottica a 26°evidenzia il Crocefisso.
La Pieta' di Michelangelo
Lo scenario ovest – quotidiano è invece incentrato sui proiettori a binario con ottica da 12° collocati a lato delle paraste. I loro fasci si incrociano con angolazioni simmetriche per restituire la plasticità del modellato. Lo sfondo, rischiarato dal basso verso l’alto, bilancia i contrasti. La volta centrale è illuminata uniformemente con valori gradualmente decrescenti verso i capitelli. Le arcate e le volte a botte laterali ricevono una luce omogenea di intensità lievemente inferiore. Il Crocefisso è evidenziato da un proiettore collocato a distanza tale da ridurre le ombre portate. Gli accenti chiaroscurali restituiscono una percezione complessiva coerente e unitaria, con valori adeguati sia ad una visione ravvicinata, dall’interno della Cappella, che a maggior distanza attraverso il vetro di protezione.

La nuova illuminazione contribuisce a far leggere al meglio questo capolavoro assoluto dell’arte, ma aiuta anche ad evidenziare gli elementi teologici e il carattere devozionale dell’opera per una sua piena comprensione.
La Pieta' di Michelangelo